Che fine hanno fatto i Puntotel?
Una sera piovosa, dopo aver “circumnavigato” il centro storico, riesco a trovare parcheggio in una piazzetta dalla parte opposta alla nostra agenzia. Fermo la macchina proprio vicino ad una cabina del telefono. Una cabina del telefono? Erano anni che non ne incontravo una! E questa, per di più, aveva anche la luce del soffitto accesa. I miei figli non avranno mai visto un gettone del telefono ma almeno questo armadietto di vetro sarà per loro testimone dei nostri attimi passati in strada cercando di contattare gli altri. Amici che non arrivano mai, amanti o peggio carroattrezzi o l’uffico per comunicare un ritardo.
Ho provato un tuffo al cuore quando ho ripensato ai tempi in cui in AT studiavamo il marchietto per abbigliare i PuntoTel (così chiamavano gli addetti ai lavori le simpatiche cabine e le ampolle in plexiglass).
Erano i tempi in cui un ometto baffuto condannato a morte nel deserto preferiva una telefonata alla sua ultima sigaretta. E questo ci bastava per farci sentire sicuri.
http://www.youtube.com/watch?v=NTC8C8RdQcg
Il gestore telefonico era uno e solo, monolitico e dittatoriale. Io che sono per la vera concorrenza apprezzo che oggi esistano diversi gestori: gialli, verdi, rossi e arancioni.
Ma se volessi fare un confronto tra le pubblicità di oggi con quelle di prima…provo solo un’infinita pena per quel pinguino di peluche che suda in spiaggia cantando il suo triste rap.